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Piazza di sant'Andrea della Valle

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Piazza sant'Andrea della Valle
Piazza sant'Andrea della Valle
Oggi ci troviamo di fronte alla chiesa di sant'Andrea della Valle (vedi foto), sulla piazza omonima, attraversata da Corso Vittorio Emanuele II, come al solito a caccia di curiosità e di leggende romane.

La chiesa è imponente eppure quest'imponenza da fuori sfugge all'occhio, infatti la viabilità e la disposizione attuale della piazzetta penalizzano il "progetto visuale" originario. Fra le sue particolarità, la sua cupola è quella che nei panorami romani vediamo svettare più in alto (vedi foto), seconda in altezza solo alla cupola di san Pietro.

La cupola di S.Andrea della Valle in un panorama romano
La cupola di S.Andrea della Valle in un panorama romano
Da un punto di vista architettonico essa è considerata una sorta di evoluzione della cupola vaticana, e certamente servì da modello per altre cupole successive (tra cui la "fantomatica" cupola di sant'Ignazio, di cui abbiamo già parlato). Ma passiamo ad argomenti meno accademici...

Piazza di sant'Andrea della Valle è un esempio di come le leggende e le curiosità si possano sovrapporre nello stesso luogo anche se distanti fra loro nel tempo. Andiamo con ordine.

La statua di Pietro Metastasio
La statua di Pietro Metastasio
Tacito, circa 2000 anni fa, volendo citare esempi della dissolutezza di Nerone, ci racconta di giochi di battaglie navali, conviti, audacissime orge,  che trastullavano l'imperatore su una nave ornata di oro e avorio che egli aveva fatto trainare sul "lago di Agrippa", cioè su un laghetto naturale che si trovava nei pressi delle sue terme.
Beh, passarono centinaia e centinaia di anni...tutto ciò che nel settecento c'era al posto del lago era una sorta di "depressione" del terreno...sopra cui costruirono la chiesa! Ecco a voi spiegato perchè sant'Andrea "della Valle"...una valle direi tutt'altro che sacra!

Si racconta che nei primi anni del 1700, proprio su questa piazza spesso veniva un bambino di nome Pietro Trapassi, di circa 10 anni, che riusciva a stupire ed attirare a sè una folla di curiosi declamando e cantando versi che si inventava sul momento e su un argomento a richiesta. Il talento era ancor più notevole se si pensa che il bambino proveniva da una famiglia modesta, che non aveva accesso a studi letterari.
In una di queste sue performance, nella folla si trovò anche un famoso intellettuale del tempo (Gravina) che, commosso dal talento del bambino prodigio, decise di prenderlo sotto la sua protezione...in pratica una sorta di moderno "talent-scout"!

Particolare dell'"angelo puntello"
Particolare dell'"angelo puntello"
Il piccolo Pietro, crescendo, divenne nientemeno che il più famoso poeta italiano del 700, noto poi con il suo nome d'arte: Metastasio. Questo è il motivo per cui, a soli 500 metri da qui, a Piazza della Chiesa Nuova, trova posto la sua statua, a pochi metri dalla fontana della "Terrina", di cui abbiamo già parlato (vedi foto).

Ma di altre due statue dobbiamo parlare qui davanti la chiesa di sant'Andrea della Valle, per questioni abbastanza curiose.

Innanzitutto dobbiamo dire che l'architetto Rainaldi incaricò lo scultore Fancelli (o forse Ercole Ferrata) di scolpire due angeli ai lati della facciata della chiesa... Il primo angelo dei due, dopo che fu realizzato, non piacque, sopratutto per la sua posa bizzarra, con l'ala come se volesse sostenere il muro (vedi foto). Anche Pasquino prese a deriderlo, fra l'altro, con i seguenti versi:
    
    Vorrei volare al pari d'un uccello
    ma qui fui posto a fare da puntello!

La facciata con l'angelo mancante
La facciata con l'angelo mancante
Quando alle critiche del popolino si aggiunse anche la critica del Papa, lo scultore non ne potè davvero più, e si dice che rispose irriverente: "Al papa l'angelo non piace? E allora il secondo angelo...se lo facesse da solo!".
E infatti, se guardiamo la facciata, ora che lo sappiamo, è impossibile non notare questa stranissima asimmetria: manca l'angelo dal lato destro! (vedi foto).

L'ultima cosa che segnalo riguarda un'altra statua "mancante", posta qui all'inizio del 1900. Immaginatevi davanti la chiesa, proprio sotto il suddetto famoso "angelo puntello", la statua di un filosofo-abate (Nicola Spedalieri).

Tale statua aveva uno strano dito indice "sospeso" in avanti (vedi foto). Stavolta, i romani concentrarono i loro sberleffi associando questo dito indice con la mano del femmineo angelo-puntello, che invece fa un curioso "buco" con le dita... (vedi foto). Inutile dire che gli ingredienti c'erano tutti: per il popolo c'era un "dialogo" fra le due statue, nientemeno che... di argomento erotico! E sotto questa luce, il libro tenuto in mano dall'abate, "I diritti dell'uomo", sembrava non trattasse più di filosofia!

La statua di Nicola Spedalieri
La statua di Nicola Spedalieri
La statua, per questo e altri motivi, è stata spostata, a circa 500 metri da qui (a piazza Sforza Cesarini), in un punto nascosto ma molto più discreto e silenzioso, certamente più consono allo spirito del povero abate!

Piazza di sant'Andrea della Valle è qui.

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