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Piazza del Popolo all'ingresso da Piazzale Flaminio |
Piazza del Popolo non è certo un luogo nascosto di Roma, è una piazza frequentatissima che tutti i romani conoscono, anzi la sua forma ad anfiteatro la rende ben adatta a manifestazioni che necessitano visibilità e buona acustica. E' anche una piazza ben collegata: è un accesso al centro di Roma per chi proviene da nord o dal Muro Torto, ed è alla confluenza di tre grandi ed importanti vie, che costituiscono il famoso "tridente romano": via del Corso (di cui abbiamo già parlato), via del Babuino e via di Ripetta (di cui parleremo in futuro).
Queste caratteristiche scenografiche e di importanza viaria resero Piazza del Popolo, fino alla seconda metà dell'ottocento, sede preferenziale di uno "show" molto apprezzato dai romani: le esecuzioni di condanne a morte!
Bisogna dire infatti che a Roma le esecuzioni capitali erano assai frequenti, e volutamente spettacolari: alla "classica " impiccaggione si affiancavano la decapitazione (con accetta o ghigliottina), la condanna ad essere arsi vivi (per gli eretici), fino allo squartamento e alla morte a colpi di mazza. Il tutto veniva sempre eseguito in zone ben visibili e frequentate, come appunto qui a Piazza del Popolo.
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La targa su Targhini e Montanari |
Bisogna tuttavia considerare che con il tempo prese ad affermarsi il lugubre e morboso interesse, diremmo oggi, per il genere "splatter", per cui assistere ad un'esecuzione capitale divenne (incredibile ma vero) un vero momento di festa per il popolo romano. Di queste esecuzioni troviamo oggi una piccola testimonianza nella targa (vedi foto) affissa qui, che ne ricorda una.
Già essere sede di esecuzioni capitali di per sè sarebbe coerente con la lugubre vicinanza con il Muro Torto, ma in realtà in questa piazza c'è dell'altro, ed è legato con l'origine dell'antica chiesa che sorge qui, accanto alla Porta del Popolo. Ma facciamo un passo indietro nel tempo.
Al tempo di Nerone Piazza del Popolo non esisteva, ma c'era al suo posto un semplice bosco di pioppi, e all'interno di questo bosco risiedeva un secolare albero di noce. Nerone, macchiatosi in vita di orrendi delitti, non ultimo la persecuzione dei cristiani, era tradizionalmente considerato dai più religiosi come una sorta di diavolo in terra. Alla sua morte il suo corpo venne fatto seppellire in questo bosco di pioppi, proprio sotto il suddetto albero di noce.
Ma si narra che la sua tomba fosse un luogo funesto, tanto da rendere maledetto il bosco e la zona circostante (Muro Torto compreso), mentre l'albero di noce, perennemente sorvolato dai corvi, divenisse la sede di sabba infernali, e luogo di incontro di anime dannate, streghe e negromanti.
Intorno al 1100 il disagio della popolazione romana per questa sorta di bosco infernale divenne intollerabile, e si chiese un intervento di "esorcizzazione" della zona da parte del papa di allora, Pasquale II. Papa Pasquale eseguì l'esorcismo: dissotterrò lo scheletro di Nerone da sotto il noce, e lo bruciò, insieme a tutto l'albero, disperdendone successivamente le ceneri nel Tevere. Inoltre, dove risiedeva la tomba, fece piantare una piccola cappella sacra. Questo drastico intervento ebbe l'effetto sperato, bonificando l'area dagli influssi diabolici.
Eppure tutto questo racconto, che ci appare come una surreale favola, ha lasciato delle tracce "segrete" in questo luogo.
I bassorilievi sotto l'altare |
Inoltre, la parte più antica della basilica di Santa Maria del Popolo è la zona dell'altare: qui risiedeva l'antica cappella sacra sopra il noce maledetto, che poi fu il primo nucleo della chiesa. Infatti entrate dentro, e andate proprio presso l'altare, quindi guardate in alto, sui bassorilievi dorati sotto la volta: viene descritta la leggenda che vi ho narrato, come in un fumetto!
Vedrete streghe danzare intorno ad un albero, un papa con una zappa in mano, una buca con dentro uno scheletro...(vedi foto).
Sono immagini davvero originali, che ai più apparirebbero senza senso...ma ora non per voi.
Piazza del Popolo è qui.