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Il cuore di Nerone

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Il sampietrino a forma di cuore ("cuore di Nerone")
Il sampietrino a forma di cuore ("cuore di Nerone")
Oggi ci troviamo ad esaminare uno di quei particolari di Roma che sono delle meravigliose "anomalie". Sono quei piccoli messaggi dal passato che, proprio perché trascurabili e circondati da opere d'arte o altre mete turistiche straordinarie, vengono pressocchè ignorati, tanto che sa quasi di miracolo il fatto che siano giunti pressocchè intatti fino ai nostri tempi.

Credo che tutti conoscano la pavimentazione costituita da "sampietrini", in particolar modo la conoscono i romani: è una pavimentazione costituita da blocchetti di pietra a sezione più o meno quadrata e di circa 10 cm di lato, accostati uno a fianco all'altro e battuti sul terreno. Questo tipo di selciato a Roma agevolava molto la movimentazione di carri e carrozze, si usava certamente già nel 1600, e si usa tuttora, tanto che i sampietrini li ritroviamo ancora in molte strade e piazze del centro storico. In particolar modo li ritroviamo qui, nella meta del nostro post di oggi, cioè nella famosissima Piazza San Pietro, tanto famosa da dare proprio il nome a questo tipo di pavimentazione.

Parte del cerchio percorso dalla Rosa dei Venti
Parte del cerchio percorso dalla Rosa dei Venti
Il "cuore di Nerone", noto anche come "cuore di Bernini" o di Michelangelo, è un sampietrino veramente particolare di piazza San Pietro: esso reca scolpito un cuore, in rilievo e per quasi tutto lo spazio che ha a disposizione (vedi foto). Dei bambini che giocavano nella piazza molti anni fa lo notarono per primi e presero a chiamarlo "il cuore di Nerone", senza un motivo particolare, ma forse oggi è questo il nome più comune.

Inutile seguire il consiglio di coloro che invitano a cercarlo come in una caccia al tesoro: costoro immaginano la piazza, ma non l'hanno davvero misurata. Nella piazza ci sono circa 2 milioni di sampietrini! Senza indicazioni precise su dove si trova, vi assicuro, non lo trovereste mai (...e non è stato facile individuarlo neanche per me, che sapevo già dove dovevo guardare!).
Ecco dove cercarlo.
Il cuore di Nerone nel riquadro del Libeccio
Il cuore di Nerone nel riquadro del Libeccio
A circa 10 metri dall'obelisco centrale, corre tutto intorno a disegnare un cerchio di marmo per terra la "Rosa dei Venti", cioè delle aree della piazza in cui è presente un disco più chiaro (vedi foto) con l'indicazione della direzione geografica e del nome del vento corrispondente. Il nostro caro cuore di Nerone si trova nel riquadro del sud-ovest, cioè quello del "libeccio" (vedi foto), cioè sul lato sinistro della piazza se guardate la facciata della basilica.

Ma che ci fa qui questo strano oggetto? Beh, questo è un vero mistero, però circolano a Roma alcune leggende al riguardo, anche se tutte davvero assai vaghe.

La prima leggenda ci racconta che fu Michelangelo a scolpire il sampietrino qui, a ricordo di un amore sfortunato. Una variante di questa leggenda ci dice che lo scolpì Gian Lorenzo Bernini, autore del magnifico colonnato che corre intorno alla piazza (colonnato di cui parleremo in un altro post), a simbolo che nella sua vita non trovò mai l'amore vero. Un'altra leggenda narra che fu scolpito da una donna, a ricordo dell'amore verso il marito condannato ingiustamente a morte.
Un'ultima leggenda narra che fu inciso tristemente da un soldato durante il discorso che Garibaldi tenne qui il 2 luglio 1849, prima di ripartire da Roma, sancendo così di fatto la fine della famosa "Repubblica Romana".

La cittadinanza romana, di cui orgogliosamente faccio parte, non finisce mai di stupirmi: chissà perché, ma un romantico cuore scolpito nel terreno ha suscitato nel popolo solo storie tristi!

Le nostre ipotesi

Qui Roma Leggendaria farà un'eccezione. Di solito nel nostro amato blog non vado mai al di là delle fonti, ma semplicemente le organizzo e le presento nel modo che credo migliore. Qui però le fonti sono veramente scarse, e questo sampietrino è un oggetto veramente misterioso ed interessante, per cui, con la preziosa collaborazione dell'amico esperto Andrea Rocchi di TalentoNellaStoria, faremo un piccolo viaggio insieme a voi su che cosa siamo riusciti a scoprire, e i nostri personalissimi risultati.

Confronto fra le due tipologie di sampietrini
Confronto fra le due tipologie di sampietrini
Il selciato fu fatto nella seconda metà del 1600, Michelangelo Buonarroti era già morto da circa 100 anni. Questo a discapito di una delle leggende, che quindi sembra davvero priva di qualunque fondamento.

Un fatto preliminare da dirsi è che il pavimento della piazza è stato rifatto varie volte, l'ultima nel 1936. In quest'ultima occasione sono stati anche sostituiti tutti i sampietrini preesistenti...tranne però quelli interni ai riquadri della Rosa dei Venti, probabilmente per la forma irregolare dei riquadri stessi. Infatti i sampietrini qui hanno un profilo molto più irregolare che nel resto della piazza, e il materiale è anche leggermente diverso (guarda foto-confronto). Sembra quindi che, in maniera incredibilmente fortunosa, il cuore di Nerone è anteriore al 1936, ma non c'è alcuna prova che sia uno dei sampietrini originali posati ai tempi del Bernini.
L'"hedera distinguens" con la moneta da 1 euro
L'"hedera distinguens" con la moneta da 1 euro
Un'altra ipotesi, per gli esperti di epigrafia latina, è che il cuore di Nerone sia in realtà il "riciclo" di una pietra più antica, che originariamente conteneva una scritta latina. Secondo questa ipotesi, il cuore va visto al contrario, e rappresenterebbe un'"hedera  distinguens", cioè un simbolo che veniva usato come segno di interpunzione e a fine decorativo. Il problema di questa ipotesi è che il sampietrino è veramente grande rispetto alle normali scritte romane (vedi foto con l'euro) e troppo elaborato rispetto alle altre "distinguens" giunte fino a noi; inoltre non è inciso, ma in rilievo. In ultimo, il materiale non corrisponde a quello usato per le incisioni romane. Anche la strana linea che percorre al centro il cuore è abbastanza fuori luogo. L'ipotesi "hedera distinguens"è quindi scartata.

Un fatto c'è: il nostro misterioso oggetto è molto vicino al disco "sud-ovest" del Libeccio, nella Rosa dei Venti. Occorre sapere che tutta la disposizione del pavimento con la Rosa dei Venti fu opera nel 1817 dell'abate astronomo Filippo Luigi Gilij, autore fra l'altro anche di linee nel pavimento, nell'altro lato della piazza, che di fatto trasformano l'obelisco vaticano in una gigantesca meridiana. L'ipotesi è che, rimaneggiando tutto il pavimento, il nostro abate sia in qualche modo coinvolto nella posa del cuore di Nerone.

il disegno nel libro dell'abate
il disegno nel libro dell'abate
Detto ciò, cerchiamo informazioni sull'abate Filippo Luigi Gilij. Scopriamo che egli, oltre che astronomo, era anche un esperto naturalista, tanto che aveva creato anche una sorta di giardino botanico in Vaticano nel quale coltivava unicamente piante del Sud America. Sud America? Il disco del Libeccio, relativo al sud-ovest....qualcosa torna. Andiamo avanti.
L'abate aveva scritto, nel 1789, un libro di botanica: "Osservazioni fitologiche sopra alcune piante esotiche introdotte in Roma". Il libro è pieno di disegni di piante oramai comuni per noi ma assolutamente nuove per la sua epoca. In particolare un paragrafo è interessante, e descrive quello che l'abate battezza con orgoglio come il "solanum lycopersicum pyriforme", e correda il paragrafo con un disegno della pianta (vedi disegno). L'abate ne parla con un certo entusiasmo, perché è il primo a coltivare questa pianta. Ma che pianta è?

Il "solanum lycopersicum"è il pomodoro! Questo è stato scoperto in Sud America, e viene coltivato in Europa proprio in quegli anni per la prima volta. L'abate descrive la specie "pyriforme", cioè quello di forma a pera, quello noto oggi come pomodoro "a peretta" o "a lampadina". Questa è una specie nuova, nota ancora oggi con il nome scientifico che ha coniato l'abate!

Il sampietrino e il pomodoro a peretta
A questo punto ho confrontato il cuore di Nerone, rovesciato, con il pomodoro a peretta...e non riesco più a vedere il cuore. Ora vedo due pomodori penzolanti da un rametto centrale (vedi foto confronto), inserito proprio nel riquadro della Rosa dei Venti che richiama, indirettamente, al Sud America.

...Tutto questo è solo una congettura, eppure non mi stupirei che le mattine di agosto-settembre, nel periodo indicato dall'abate come adatto per raccogliere i frutti, l'ombra dell'obelisco ricada proprio su questo sampietrino....

Piazza san Pietro è qui.

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